Cronostoria di un ministro imbarazzante

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di Francesco Fortino
CEO @ffd-web, Project Manager @nonsolowebdesign

Classe 1971, carriera politica tra le file di Forza Italia, poi Il Popolo della Libertà, ora Nuovo Centro Destra. Nessuna formazione specifica, se non un diploma di Liceo Classico, attualmente Ministro della Sanità e immagine di un problema davvero più grande rispetto a quanto ci vogliano far credere in questi giorni: l’analfabetismo digitale, assorto e celebrato fra le fila del Governo.

La vicenda Fertility Day dimostra che l’analfabetismo digitale è assorto e celebrato fra le fila del Governo

Quello che ci chiediamo è: perché? Non vogliamo qui ripetere cose già dette, vi propongo solo un breve riassunto di quanto accaduto, da Agosto ad oggi, perché essendo del settore “creativo”, e considerandomi un imprenditore, mi sono sentito male in più di una occasione.

Round 1, Fight

fertility-day

Ecco la prima campagna: tralasciando il valore grafico e comunicativo, c’è da dire che anche in questo caso sono state usate foto stock, sia per questa che per le altre immagini.

Insomma, non che sia vietato usare foto stock nel settore, anzi, ma considerato il budget che sicuramente è stato speso per questa campagna, forse sarebbe stato il caso di pagare un fotografo, dei modelli, ed un grafico che mettesse insieme tutto.

Ecco dove vendono questa immagine: da Shutterstock.

Quello che più stupisce è che non si tratta nemmeno della immagine più bella fra quelle disponibili con la ricerca “pregnancy time“: ad esempio, la clessidra ha un che di artificiale, sembra quasi un fotomontaggio di un rendering. Chi l’ha scelta stupisce quindi per incompenza ed incapacità.

Round 2, Come Here

fertility-day-compagni-da-abbandonareSecondo tempo: siamo sul 1 – 0, in vantaggio la creatività. La campagna precedente viene ritirata, cambia il logo sul sito (qui con risultati discutibili).

Viene distribuito il libretto della discordia, con in copertina dei giovani (biondi, occhi azzurri) a rappresentare i buoni, e dei afro americani che invece si fumano il bong: i cattivi. Tralasciando per un attimo le corrispondenze semantiche bianco/nero, buono/cattivo, spazio aperto/spazio chiuso, infinito / finito a cui sono sicuro nessuno al Ministero si è preso la briga di pensare, non hanno pensato nemmeno al messaggio razzista che ne deriva. Perché anche in questo caso si tratta di foto stock.

Analfabetismo digitale, o semplice analfabetismo?

A questo punto lasciamo l’ambito dell’analfabetismo digitale ed entriamo in quello dell’analfabetismo cognitivo o funzionale: l’incapacità di acquisire tutti i significati da un testo o da un’immagine.

Il secondo tempo sembrerebbe concludersi 2 – 0 per la creatività, che oltre a battere l’ipocrisia per knock-out, raggiunge addirittura la responsabile della campagna e la porta a dimettersi.

 

Round 3, Il beneficio del dubbio

A questo punto ci si inizia a chiedere chi abbia approvato quel volantino. Ed è proprio la Lorenzin a fornire il proprio alibi, perché le grafiche delle campagne istituzionali vanno approvate: compare quindi questo video, dove il brillante Ministro pensa di esserne uscita furbescamente pulita, come prima, se non più di prima!

Non userò mezzi termini, perché ciò che emerge da questo video è scioccante: c’è un Ministro che cerca di prendere in giro un’intera nazione per un proprio errore, adducendo delle motivazioni incredibilmente vacue,  ed annichilendo di fatto qualsiasi tipo di fiducia o credibilità residua nella sua posizione.

La Lorenzin ha deliberatamente preso in giro un’intera nazione per un proprio errore adducendo delle motivazioni vaghe: analfabetismo o strategia?

Tutto questo è possibile e reale, tuttavia, se si considera il nostro problema principe: l’analfabetismo digitale. Il Ministro ci ha provato, con un video reperibile solo su facebook ed in bassa qualità, non a caso. Tutti si aspettavano delle foto diverse, una sostituzione all’ultimo, mentre in realtà parliamo della stessa foto, sfocata (o in ricalco dinamico, oppure semplicemente in bassa risoluzione, dal video non si capisce).

Viene alla luce un problema secondario, ma non meno importante: la distrazione. Nonostante sia sfocata, la foto è ovviamente chiara, e si capisce benissimo anche nella bassa qualità del video che si tratta di una compagnia di soggetti afroamericani, dai volti e dalle capigliature, che rimangono riconoscibili. Si tratta dei principi della Gestalt, che non ti abbandonano mai, nemmeno quando sei Ministra.

In pochi hanno capito quanto il Ministro si sia coperto di ridicolo probabilmente solo quelli del settore: ha vinto l’analfabetismo digitale

Preferiamo tutti credere che la Lorenzin abbia cercato di mettere una toppa, a fare la furba, perché se davvero non si fosse accorta del problema per via della sfocatura, allora il problema è molto più grave, riguardando le sue capacità di cognizione e apprendimento: torniamo all’analfabetismo funzionale.

Qui il punto va alla Lorenzin, che è riuscita a sconfiggere la creatività con coraggio, perché in pochi hanno capito quanto si sia coperta di ridicolo con questo video: probabilmente, solo quelli del settore. Ha vinto stavolta l’analfabetismo digitale.

Round 4, La conferma dello status quo

Questo video vale un punto per la Lorenzin.

Il senso è palese: siccome abbiamo pagato un incapace 200 mila euro e oltre, dovremmo ora tutti noi creativi, sia i Freelance che quelli organizzatisi in agenzie, offrire il nostro aiuto gratis. Perché viene facile, perché col computer bastano due click, perché mentre fate il vostro lavoro vi divertite. Questo nonostante la campagna del Ministero stesso, presieduto dalla stessa Lorenzin, abbia appena dimostrato il contrario sulle reti nazionali.

NO GRAZIE, NON LO FAREMO! Si tuona negli studi di tutta italia, sulle scrivanie di chi lavora nomade nei coworking.

Il lavoro creativo è ovviamente gratis: così la Lorenzin vuole confermare le convinzioni di un’Italia incapace di comprendere il valore della creatività, della professionalità e della competenza

Eppure la realtà è ben diversa, perché riguarda la conferma dello status quo. Nessuna scomposizione della Gruber, nessun problema all’affermazione della Lorenzin, che suona normale per le masse, normale per i clienti, normale per tutti, meno per chi lavora in questo settore.

Il match finisce quindi 2 pari. Abbiamo, noi della categoria, sollevato un polverone, ma è difficile dire se il messaggio sia passato o meno, perché la Lorenzin ha continuato e continuato a trovare scuse che, se ai nostri occhi peggiorano la sua situazione, agli occhi di molti non fanno che confermare quanto diffuso a mantra nazionale: che il lavoro creativo non vada pagato, che la competenza non serva, che tanto volemose tutti bene, che ti offrò un caffè al bar, che poi parlo a tutti di te e vedrai quanti clienti.

Allora continuiamo a far rumore, continuiamo a diffondere cultura. Stavolta è finita pari, la prossima staremo a vedere: grafici, web designer, esperti di marketing e developer creano valore, un valore concreto, che migliora la loro immagine, aumenta le vendite delle aziende e genera qualità, determinando molto spesso il successo della campagna, dell’attività o del prodotto.

Seguiteci su Twitter e Facebook: domani ci divertiamo con l’analisi del sito web FertilityDay2016 che è fatto con WordPress. Insomma, la nostra specialità!


 

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