Google diventa a pagamento

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Google a pagamento. Sembra impossibile, ma questo è il messaggio finale di quanto dichiarato dall’attuale CEO (ndr. l’equivalente dell’Amministatore delegato) Sundar Pichai. Ieri a margine di una press conference nella propria sede di Mountain View è stato rilasciato un comunicato stampa con la seguente dichiarazione:

[…] Sempre nell’intenzione di rendere il web un posto sicuro, Google si impegna a migliorare i propri filtri sui contenuti, combattendo fenomeni negativi come fake news, bullismo cibernetico e pratiche di black hat SEO […]

Pertanto entro i prossimi 28 giorni i servizi offerti dal portale Google.com e relative localizzazioni nei vari paesi diventeranno a pagamento. Le tariffe saranno automaticamente caricate sulla bolletta telefonica grazie a partnership a livello locale con i maggiori ISP […]

Un intervento che mina la libertà in rete. Google ovviamente genera profitti tramite pubblicità ed inserzioni a pagamento, e questo cambiamento modifica radicalmente le proprie prospettive di guadagno.

Mai più ricerche inutili. Tantissimo traffico viene generato da gente che non sa distinguere la barra degli indirizzi dalla barra di ricerca: a questi ed altri sprechi vogliamo dire basta!

Sarebbe quanto dichiarato alla stampa dall’Amministratore delegato Sundar Pichai che, sebbene possa sembrare un’affermazione forte, ci trova d’accordo sulla necessità di ridurre gli sprechi.

Molte le reazioni dal mondo politico.

Trump: “Le innovazioni Americane portano soldi agli Americani”

Così il Presidente USA sulla decisione di Google a pagamento, a suo modo di dire giusta e legittima

Google a pagamento - La reazione di Donald Trump
Google a pagamento – Trump punta il dito

Con un discorso schietto e molto pratico, il Presidente della Casa Bianca ha sostenuto la decisione di Google di diventare a pagamento, perché a suo modo di vedere “Se una innovazione ha cambiato la vita di milioni di persone, è giusto che queste persone paghino, e che i soldi vadano in America”.

Voci di corridoio affermano che la Casa Bianca avrebbe collaborato con Google per mettere in pratica il cambiamento. Addirittura ciò che auspica il Presidente Donald Trump sarebbe “Delle penalità per quei contratti telefonici a immigrati di origine Messicana o Musulmana”.

Alcuni cronisti hanno fatto notare che quella Musulmana è una religione e non una nazionalità. Ad oggi, sembrerebbe che alcuni di loro siano stati accusati di collaborazionismo terrorista, ed ora sarebbero stati deportati in Musulmania con un aereo Cargo.

Google a pagamento: in Europa pareri contrastanti

Dai partiti euroscettici partono plausi, diverse le reazioni nell’ala dem.

I principali partiti Euroscettici hanno acclamato la decisione di Google, sostenendo che i vari paesi dell’Unione Europea dovrebbero fare lo stesso con i propri motori di ricerca, apparentemente non comprendendo la portata del problema.

Salvini: di motori chiedete a Marchionne, io non sono mica un meccanico.

Google a pagamento - Salvini: chiedete a Marchionne
Google a pagamento – Salvini: ‘Se si tratta di motori, chiedete a Marchionne’.

Lascia perplessi la dichiarazione di Salvini, che dopo aver affermato ‘Non vedo l’ora che anche i motori di ricerca degli Italiani diventino a pagamento per gli immigrati’, alla domanda del cronista ‘Ci può fare un esempio di motore di ricerca Italiano?’ avrebbe risposto ‘Eh, è arrivato lui. Di motori chiedete a Marchionne, io non sono mica un meccanico!”.

Grillo e M5S valutano come comportarsi col blog

Grillo ed il Movimento 5 Stelle ancora stanno valutando l’impatto che avrebbe Google a pagamento sulle entrate del loro blog, e con loro tutta la net industry mondiale: il rischio è che la maggior parte dei siti web diventino irraggiungibili, se non conoscendo direttamente il link. Un grande problema per il Movimento, che vede molte delle proprie entrate provenire da lì.

‘Lo dicevo io che i computer andavano spaccati sui palchi!’ sarebbe l’affermazione a caldo di Grillo, che starebbe valutando altri metodi di comunicazione indipendenti, come il protocollo IPoAC.

Area DEM, impegnati a contrastare la decisione di Google

Dalle prime dichiarazioni, il Partito Democratico sarebbe contrario alla decisione di Google. Il Ministro delle Telecomunicazioni Calenda avrebbe dichiarato:

Siamo uniti nel contrastare la decisione di Google. Stiamo lavorando con tutti gli operatori di telecomunicazione per rendere più semplice il calcolo delle nuove tariffe di Google, ipotizzando un obbligo per il RID bancario.

Nessuno sembrerebbe essersi accorto della contraddizione.

Centrodestra frazionato su Google a pagamento

Esclusa la dichiarazione di Salvini, nel centrodestra regna l’indecisione. Alfano sembrerebbe sostenere la dichiarazione di Calenda, mentre Berlusconi tentenna nel rilasciare comunicati ufficiali. Brunetta, invece, dal suo canto afferma:

Pagare, Pagare, Pagare. Solo questo è in grado di fare questo governo di sinistra. Ora vogliono farci pagare anche Google! Vogliamo smetterla con questo controllo di stato? Tasse, Tasse e solo Tasse!

I giornalisti se ne sarebbero andati via con un secco no-comment.

Solo una persona sembrerebbe essersi accorta che questo è un PESCE D’APRILE e tutto quanto quel che c’è scritto è falso!

Google a pagamento - Pesce d'Aprile

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